Teoria della finestra rotta e refactoring

Uno degli studi più famosi che leggo spesso è quello della teoria della finestra rotta e mi è venuto in mente di correlarlo al refactoring, visto che ci ho appena fatto un articolo Refactoring: Uno step per volta.

Che correlazione c’è?

Come per le città, il codice è un posto che, se diventa sporco, potrebbe generare, per chi lo scrive, la voglia di creare sempre codice peggiore, facendo si che il debito tecnico aumenti e diventi poi ingestibile.

E qui entra in gioco il refactoring, quindi riscrivere, pezzo per pezzo, il codice per mantenerlo pulito.

E, come per molte cose nella vita, non è importante farlo in un colpo solo, ma gradualmente giorno per giorno.

Perché mi dovrei impegnare?

Capisco benissimo il sentimento che “tanto è già messo male, che senso ha sistemare questo piccola parte insignificante?”, ma è l’approccio che fa degenerare il codice piano piano, senza che ce ne accorgiamo.

Accoppiando il refactoring con i test, ci si trova a fare piccoli passi che sono molto meno stressanti di un cambiamento “big bang”, ma che a lungo termine ci permette di risparmiare tempo e fatica mentale.

Conclusione

A volte, piccole azioni fatte che ci sembrano insignificanti, ci permettono di affrontare meglio il futuro, come in questo caso il codice.